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L'inclinazione della storiografia corrente di inquadrare gli eventi tralasciando le «forze profonde» e l'approccio interdisciplinare risulta specialistica ma anche circoscritta, con conclusioni riduttive o inesistenti circa il senso dell'indagine, che differentemente la Filosofia, le Scienze sociologiche e soprattutto la Teologia aiutano a sviscerare in pienezza. Persino la Storia delle relazioni internazionali non può prescindere da un approccio più robusto e così l'azione della Chiesa cattolica, pur riconoscendo il fondamentale apporto militare altrui, si rivela ricca di spunti di riflessione specie nel Novecento, allorquando il suo operato è stato davvero immane, opponendosi ideologicamente ed eticamente alle tirannidi fascista, nazista e bolscevica, reazioni estreme alla disgregazione e all'ingiustizia causate dall'assenza di certezze. Un impegno intensissimo simile a quello profuso da Alcide De Gasperi nel secondo dopoguerra, avendo il compito di spingere il Paese lontano dalla voragine della sconfitta, alle spalle, ed evitando nel contempo l'abisso comunista dinanzi. Tra i due "fuochi" operò col suo acume, inneggiando alla libertà e seguendo con attenzione, sincerità e partecipazione il martirio subito dal Vaticano oltre la "cortina di ferro". L'oppressione dell'ateismo comunista, in forte contrasto con la civiltà occidentale edificata in millenni, era infatti fortemente avvertita dai diplomatici italiani, i quali inviavano Rapporti e comunicazioni davvero suggestivi, stimolando così un percorso di ricerca che si è avvalso di innumerevoli apporti bibliografici, memorialistici nonché dei Documenti Diplomatici Italiani o di altri dell'Archivio di Stato di Caserta e di quello Storico Diplomatico e della Cooperazione Internazionale del nostro Ministero degli Affari Esteri, in particolare delle fonti relative alle Ambasciate d'Italia presso la Santa Sede (1946-1954) e Budapest (1944-1966), oltre all'Archivio di personalità del Gabinetto De Gasperi-Segni (1944-1952), con riguardo alla Segreteria Particolare del Presidente del Consiglio dei Ministri.